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Pace a questa casa.
Offrire la pace è al cuore della missione dei discepoli di Cristo. La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, è prima di tutto ogni persona. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura.
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La sfida della buona politica.
Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una forma eminente di carità.
La politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione.
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Carità e virtù umane per una politica al servizio dei diritti umani e della pace.
I politici che intendono operare per il bene della famiglia umana, devono praticare le virtù umane: la giustizia, l’imparzialità, il rispetto reciproco, la sincerità, l’onestà, la fedeltà. Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci.
A questo proposito il Papa le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyễn Vãn Thuận, morto nel 2002, che è stato un fedele testimone del Vangelo:
- Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
- Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
- Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.
- Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
- Beato il politico che realizza l’unità.
- Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
- Beato il politico che sa ascoltare.
- Beato il politico che non ha paura
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I vizi della politica:
appropriazione indebita dei beni pubblici, strumentalizzazione delle persone, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza, il nazionalismo e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio.
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La buona politica promuove la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro.
Quando l’esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni individui privilegiati, l’avvenire è compromesso e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di partecipare a un progetto per il futuro.
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No alla guerra e alla strategia della paura.
Cento anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, il nostro pensiero va, ai bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto, e a tutti coloro che si impegnano affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti. Nel mondo, un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze, quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato.
Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza.
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Un grande progetto di pace.
La pace è frutto di un grande progetto politico che si fonda sulla responsabilità reciproca e sull’interdipendenza degli esseri umani.
La pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa pace interiore e comunitaria:
– la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza.
– la pace con l’altro: il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente…;
– la pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi, come abitante del mondo.
Maria, Madre di Cristo Salvatore e Regina della Pace.
(Testo liberamente tratto dal messaggio di Papa Francesco)
buon anno 2019
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