52^ giornata mondiale di preghiera per la pace. “La buona politica è al servizio della pace”.

  1. Pace a questa casa.

Offrire la pace è al cuore della missione dei discepoli di Cristo. La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, è prima di tutto ogni persona. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura.

 

  1. La sfida della buona politica.

Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una forma eminente di carità.

La politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione.

 

  1. Carità e virtù umane per una politica al servizio dei diritti umani e della pace.

I politici che intendono operare per il bene della famiglia umana, devono praticare le virtù umane: la giustizia, l’imparzialità, il rispetto reciproco, la sincerità, l’onestà, la fedeltà. Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci.

A questo proposito il Papa le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyễn Vãn Thuận, morto nel 2002, che è stato un fedele testimone del Vangelo:

  • Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
  • Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
  • Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.
  • Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
  • Beato il politico che realizza l’unità.
  • Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
  • Beato il politico che sa ascoltare.
  • Beato il politico che non ha paura

 

  1. I vizi della politica:

appropriazione indebita dei beni pubblici, strumentalizzazione delle persone, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza, il nazionalismo e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio.

 

  1. La buona politica promuove la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro.

Quando l’esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni individui privilegiati, l’avvenire è compromesso e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di partecipare a un progetto per il futuro.

 

  1. No alla guerra e alla strategia della paura.

Cento anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, il nostro pensiero va, ai bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto, e a tutti coloro che si impegnano affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti. Nel mondo, un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze, quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato.

Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza.

 

  1. Un grande progetto di pace.

La pace è frutto di un grande progetto politico che si fonda sulla responsabilità reciproca e sull’interdipendenza degli esseri umani.

La pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa pace interiore e comunitaria:

– la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza.

– la pace con l’altro: il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente…;

– la pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi, come abitante del mondo.

 Maria, Madre di Cristo Salvatore e Regina della Pace.
 (Testo liberamente tratto dal messaggio di Papa Francesco)

buon anno 2019

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